Nel corso della serata organizzata lo scorso 25 agosto dall'associazione biellese NuovaMente (svoltasi all'interno della cornice suggestiva della "Fattoria delle Rose" a Vigellio (Biella) e interamente dedicata ai poteri della mente), abbiamo avuto il piacere di conoscere il mentalista Simone Ravenda, giovane ma già affermato nel panorama italiano.
Simone non solo ha saputo catturare immediatamente l'attenzione, la simpatia e la curiosità del pubblico presente, ma è stato anche tanto disponibile da rispondere ad alcune domande che abbiamo voluto rivolgergli e che riportiamo qui di seguito, per tutti i nostri lettori.
- Quali poteri possiedi? Da quando hai iniziato a coltivarli? E come?
Io non penso di possedere dei poteri che vanno al di sopra della norma,
se non il potere di intrattenere le persone e farle divertire, credo che
quello che faccio possa essere raggiunto da tutti coloro che si
applicano davvero e che ovviamente sono portate.
Il tutto è cominciato come semplice gioco dalle basi, il mentalismo è
un'arte estremamente complessa che richiede molto tempo per essere
dominata anche solo in minima parte. Coltivo questi studi ormai da circa
11 anni, non è molto ma non è nemmeno poco.. il mio approccio è
asettico, nel senso che preferisco non dar spiegazione dei fenomeni che
riesco a creare, chi li prende come fenomeni paranormali, chi come
divertenti giochi di prestigio, chi come abilità comunicative spiccate,
il mio obbiettivo è aprire gli occhi alle persone, farle pensare e farle
divertire.
- La sfida alla "scienza" è un bel lavoro: come lo affronti?
Non la affronto, anzi, ho una formazione universitaria scientifica e
credo moltissimo nella scienza, la scienza ha dei limiti ovviamente ma
chi studia sa l'immensa complessità di tali studi, dall'altra parte c'è
la mia personalità un po' più percettiva ovviamente, ma va di pari passo
con la scienza. Credo che non sia la scienza in se che non potrà
dimostrare alcuni fenomeni così detti paranormali, ma l'uomo, in quanto
essere limitato e ahimè, almeno per ora, totalmente verso il
decadimento. Ma magari un giorno le cose cambieranno e allora chissà.
- Come pensi di usare le tue capacità? Qual è la differenza fra te mentalista ed una persona non in grado di usare i poteri?
Userò le mie capacità per far pensare gli altri per tentare di dare la
mia personale visione delle cose al prossimo, visione totalmente
opinabile e non condivisibile, mi piace pensare che quando non ci sarò
più ci siano persone che mi ricordano e che magari sono cambiate anche
poco a seguito di un incontro con me.
Non ci sono differenze tra me e una persona che non studia mentalismo.
Ci sono le stesse differenze tra una persona che studia il pianoforte e
una che invece non lo studia, l'unica differenza forse sta nell'impegno
verso un obbiettivo, sono 10 anni che vado avanti su questa strada e
ancora nonostante abbia raccolto frutti molto importanti, non sono
importanti quanto vorrei, ecco, forse l'unico potere che ho se così
vogliam chiamarlo è quello della perseveranza.
- Cosa pensi della "metafisica", del mondo nascosto alla vista quotidiana?
È un mondo incredibilmente affascinante quando studiato da fonti
autentiche, come sappiamo in questo mondo si celano anche persone che
approfittando magari di un nome riconosciuto o di conoscienze marginali
di svariati argomenti parla a vanvera mescolando in malomodo esoterismo a
fisica quantistica piuttosto che ad altre tematiche.
Io personalmente ritengo che il mondo metafisico sia una realtà, che ci
siano persone che possono percepire più di quanto è considerato normale,
se nel mondo esistono forze o energie o situazioni impalpabili ai più
devono per forza esistere anche coloro che possono decriptare tali cose.
- Saresti capace di "educare" una persona qualsiasi a sviluppare queste capacità?
Si assolutamente, e sono sicuro del risultato, a patto che sia una
persona particolarmente etica e intelligente e che abbia una notevole
cultura. Sono queste infatti qualità essenziali per chiunque voglia
intraprendere questa strada, non è per me ancora giunto il momento di
insegnare però.
- Lo consideri un lavoro, il tuo "show"?
Lo considero un passatempo che mi da da mangiare, non ho mai usato
l'espressione "vado a lavorare" in vita mia, la reputo una frase che
butta giù, lo spettacolo è la punta dell'iceberg che mostri al pubblico
come frutto di un impegno giornaliero fatto di studio, divertimento e
qualche sacrificio.
- Ti sei ispirato a qualcuno o hai fatto il cammino da solo?
L'apprendimento è stato un cammino solitario, durante il cammino ho
ovviamente studiato documenti e libri scritti da grandi conoscitori di
mentalismo e magia a cui mi sono ispirato, soprattutto artisti del
passato, nel passato si racchiude il mentalismo migliore, quello più
autentico.
- Quali sono la tua più grande aspirazione e il tuo sogno nel cassetto?
La mia più grande aspirazione coincide fondamentalmente col mio sogno.
Che in realtà è molto semplice: una bella casetta in pietra con la mia
compagna con un giardino, un camino, un cane e un asino, niente di più...
Un saluto a tutti voi e per chi avesse curiosità il mio sito Internet è simoneravenda.com e la mia pagina facebook è simone ravenda mentalista.
Paolo Pulcina
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